Palazzo Buontalenti. La campagna fotografica In evidenza
Scritto da CristianSono state due settimane impegnative ed intense ma ricche di tante soddisfazioni e di risultati entusiasmanti.
Si è trattato della campagna fotografica commissionata dal KHI agli affreschi di tutte le sale di Palazzo Buontalenti, attuale sede dell’Università Europea.
È stata l’opportunità per fotografare con le migliori attrezzature fotografiche attualmente presenti sul mercato che sono state messe a dura prova!
https://fotodartefirenze.it/cc/index.php/it/articoli-piu-letti?start=96#sigProGalleria4eb54593ee
Adesso le immagini sono in lavorazione nei laboratori del KHI per la loro postproduzione ed ottimizzazione, il materiale acquisito non lascia ombre di dubbio in fatto di qualità grazie all’utilizzo del dorso digitale PHASE ONE da 150 megapixel abbinato alle ottiche montate su banco ottico! Insomma, un’esperienza sicuramente impegnativa sotto tutti i punti di vista ma che ci ha lasciati estremamente soddisfatti!
Un ringraziamento speciale a tutto l’eccezionale team che ha permesso di lavorare ai massimi livelli in perfetta armonia e con le più alte competenze!
"Una campagna fotografica è una sorta di opera collettiva, il risultato dell’apporto di professionalità diverse in base a un obiettivo. Per le campagne fotografiche del Kunsthistorisches Institut in Florenz l’obiettivo è stato da sempre la ricerca. Accanto ai fotografi, tutto il team della Fototeca è coinvolto a vari livelli nella loro realizzazione. Oltre alle collaboratrici scientifiche che progettano la campagna e al tecnico fotografico che segue tutte le fasi di lavorazione, molte colleghe e colleghi svolgono un ruolo che va dall’inventariazione e catalogazione, alla rifinitura e applicazione delle stampe fotografiche sui cartoncini, all’apposizione di timbri e didascalie. I documenti fotografici che vengono infine messi a disposizione degli utenti nelle sale della Fototeca e nella Fototeca Digitale sono pertanto prodotti, costruiti all’interno di un processo" - cit. Dott.ssa Costanza Caraffa direttrice fototeca KHI Florence
La campagna fotografica che viene “sezionata” nella mostra online riguarda il ciclo di affreschi del Casino Mediceo di San Marco o Palazzo Buontalenti a Firenze. Realizzati nel 1621-23, gli affreschi intendevano collocare la casata dei Medici come un attore prominente sullo scenario europeo e mediterraneo, sia in termini militari che come promotori delle scienze e delle arti. Come ogni nuova campagna fotografica, anche questa apre le porte a nuovi studi, che in futuro potranno portare alla revisione di criteri interpretativi tradizionali basati sulla retorica dei “trionfi” e della “gloria” dei Medici.
Fondamentale è stata la collaborazione con European University Institute, che ha stabilito in Palazzo Buontalenti nel 2017 la Florence School of Transnational Governance. Questa mostra online è quindi anche il risultato della collaborazione fra due istituzioni di ricerca a Firenze.
Palazzo Buontalenti a Firenze fu costruito nel 1567-1574 da Bernardo Buontalenti su incarico di Francesco I de' Medici come villa di città (casino). Circa cinque decenni dopo il cardinale Carlo de’ Medici, nipote di Francesco I, una volta divenuto proprietario del palazzo commissionò a numerosi artisti la decorazione delle sale di rappresentanza situate al pianoterra. Tra il 1621 e il 1623 venne così creato un grande ciclo di affreschi tematici che narra episodi della vita e del regno dei granduchi di Toscana Cosimo I (1519-1574), Francesco I (1541-1587), Ferdinando I (1549-1609) e infine Cosimo II (1590-1621), al quale sono dedicate addirittura due sale. La prima illustra i successi militari del granduca, la seconda si concentra sul suo mecenatismo nel campo delle arti e delle scienze.
Cristian Ceccanti, fondatore di Foto D'Arte Firenze, si rivolge a tutti coloro che necessitano di servizi fotografici nell'ambito dell'arte (editori, musei, fototeche, accademie, biblioteche, università, storici dell'arte, collezionisti, antiquari, artisti e restauratori), realizzando non solo campagne fotografiche ma occupandosi anche dei servizi per la digitalizzazione e conservazione degli archivi storici.
La collaborazione pluriennale con i più importati Musei Nazionali ed Internazionali, con le più prestigiose Fototeche, Università ed Accademie e la partecipazione ad ambiziosi progetti di digitalizzazione di archivi storici come quelli delle Gallerie degli Uffizi e del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut rappresentano una solida testimonianza a garanzia dei servizi offerti nel settore dell'arte.
Le nostre immagini per la pubblicazione dell'annuario dell'OPD, anno 2023
Scritto da CristianL’aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione di questa importante pubblicazione dell’Opificio delle Pietre Dure ci riempie d’orgoglio!
Dal 2023 infatti collaboriamo con uno dei più importanti centri di restauro delle opere d'arte al mondo per la documentazione fotografica nell'ambito del visibile e dell'indagine diagnostica (riprese UV e IR) a stretto contatto con i restauratori durante le varie fasi del loro prezioso e certosino lavoro (prima, durante e dopo il restauro).
Nella rivista n.35/2023 vengono affrontate in maniera analitica e con un ricco apparato fotografico tutte le lavorazioni che l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha portato a termine nell'anno di riferimento.
E' uscito il nuovo numero di restauro dell'OPD edizioni CENTRO DI
SOMMARIO
Editoriale
Radici e avvenire
Emanuela Daffra
Contributi
La Battaglia di Roncisvalle del Museo Nazionale del Bargello: tecniche di intervento per un recupero ‘straordinario’
Costanza Albi, Rita Banci, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Federica Favaloro, Riccardo Gennaioli, Martina Panuccio, Alice Papi, Patrizia Vaggelli
La lunetta di Giovanni della Robbia per San Iacopo a Ripoli in Firenze. Osservazioni sulla tecnica esecutiva e sul restauro
Laura Speranza, Shirin Afra, Chiara Fornari, Chiara Gabbriellini, Filippo Tattini
L’autoritratto di Rubens delle Gallerie degli Uffizi: riflessioni sulla genesi del dipinto
Ciro Castelli, Luisa Gusmeroli, Luciano Ricciardi, Patrizia Riitano, Andrea Santacesaria
Note di restauro
Manufatti in piombo e lega stagno-piombo: trattamenti laser e conservazione preventiva
Annalena Brini, Antonio Mignemi, Elisa Pucci
Il trattamento della lacuna nei manufatti vitrei: alcuni esempi su opere del Novecento
Shirin Afra, Chiara Fornari
Il Polittico di Santa Reparata di Bernardo Daddi: scoperte e ipotesi
Ciro Castelli, Luisa Gusmeroli, Luciano Ricciardi, Patrizia Riitano, Andrea Santacesaria
Studio e applicazione di emulsioni per la pulitura della Maddalena penitente di Santa Trinita
Carlandrea Tortorelli, Andrea Cagnini, Claudia Napoli, Edoardo Tartaglia
La Pala in terracotta invetriata di Andrea della Robbia nella Rocca di Gradara
Shirin Afra, Chiara Fornari, Chiara Gabbriellini, Sara Bessi, Martina Paladini, Camilla Puccetti
Una Sacra Famiglia attribuita a Domenico Beceri: nuove formulazioni di stucchi elastici e compatibili con residui cerosi
Margherita Morello, Caterina Toso, Chiara Modesti, Monica Galeotti
L’intervento sul supporto del Trittico di Nocria, monitoraggio con tecniche ottiche
Petra Farioli, Andrea Santacesaria, Emanuela Grifoni, Emma Vannini, Irene Lunghi, Marina Ginanni, Raffaella Fontana
Un dibattito aperto tra tecnica e conservazione per la camicia talismanica ottomana del Muciv
Daniele Ciofini, Oana Adriana Cuzman, Riccardo Gennaioli, Giancarlo Lanterna, Tae Alice Nagasawa, Iacopo Osticioli, Guia Rossignoli, Salvatore Siano, Isetta Tosini
Sperimentare un approccio innovativo per la protezione dei manufatti in scagliola: il piano con lo stemma e gli emblemi dei Gondi da Villa La Quiete, Firenze
Francesca Toso, Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Donatella Pegazzano, Simone Porcinai
Studio e applicazione di adesivi naturali per il restauro di due dipinti su tela di Antonio Cioci
Arianna Acciai, Dominique Petrocchi, Simone Porcinai, Chiara Sforzi, Caterina Toso
Il restauro delle matrici calcografiche: dalle carte geografiche in rame alle incisioni su zinco. Didattica e nuove collaborazioni all’interno dei laboratori OPD
Lucia Ghedin, Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Annalena Brini, Elisa Pucci, Laura Speranza
Un metodo innovativo per la rimozione di macchie di adesivo da opere su carta vincolate a supporti secondari: i casi studio della collezione di incisioni del Museo Stibbert di Firenze
Martina Becattini, Cristina Merelli, Letizia Montalbano
Figura (1954) di Leonardo Savioli: il restauro strutturale di un dipinto a olio su compensato
Giulia Ciabattini, Sara Bassi, Renata Pintus
Oltre la superficie. Il restauro di Guerriero con scudo di Henry Moore: problematiche interne ed esterne di un grande bronzo del Novecento
Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Merj Nesi, Renata Pintus
Lo Studio preparatorio per il Crocifisso della Chiesa della Vergine di Pistoia di Jorio Vivarelli. Il restauro di un particolare grande formato su carta
Enrico Biason, Simona Calza, Letizia Montalbano
Senza titolo 1993, un feltro di Robert Morris tra forma e antiforma. L’intervento di restauro e la sperimentazione dell’uso del laser nella pulitura dei materiali tessili in lana
Renata Pintus, Giacinto Cambini, Daniele Ciofini
Schede di restauro
Il Crocifisso di don Romualdo da Candeli e Neri di Bicci della chiesa dell’Immacolata e San Martino a Montughi. Tecnica e restauro
Rita Chiara de Felice
Il recupero del piccolo Crocifisso di Villa La Quiete alle Montalve
Sara Bassi, Maria Cristina Gigli
Il restauro del Tappeto Ushak a medaglioni schiacciati della Casa Museo Lodovico Pogliaghi
Sara Bonadio, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Jasmine Sartor
Il restauro dell’arazzo Invenzione delle arti liberali e meccaniche del Museo del Tesoro del Duomo di Modena
Rita Banci, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Patrizia Labianca
Il Perseo trionfante dall’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un modello in gesso di Antonio Canova
Shirin Afra, Daniele Angellotto
Tecniche artistiche
La Tavola di san Domenico: lo studio di una reliquia per contatto
Lucia Maria Bresci
Il San Girolamo di Verrocchio della Galleria Palatina: modello o dipinto?
Roberto Bellucci, Cecilia Frosinini
Nuovi studi sulla tecnica pittorica di Luca Giordano nella Galleria di Palazzo Medici Riccardi
Maria Rosa Lanfranchi, Sara Penoni, Renata Pintus, Valentina Zucchi, Simone Porcinai, Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Federica Innocenti
Archivio storico
Progetto di inventariazione del Fondo dei Restauri e Fotografico e PNRR – Stream 5 – Digitalizzazione Archivi di Restauro
Stefania Giordano
Un patrimonio da tramandare. Note dall’Archivio storico
Ilaria Pennati
Attività dell’Opificio 2023
Attività di conservazione dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023
Ornella Savarino
Notiziario
Le attività della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’OPD nell’anno accademico 2022-2023
Letizia Montalbano
L’intervento dell’Opificio delle Pietre Dure a Grotta Pavese (Genova, Sampierdarena)
Anna Patera
La caduta dei giganti: un ricordo di Antonio Paolucci (e di Giuliano Gori)
† Marco Ciatti
Pier Francesco Foschi (1502-1567) PITTORE FIORENTINO In evidenza
Scritto da CristianPier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino
La Galleria dell’Accademia di Firenze apre al pubblico martedì 28 novembre 2023 la prima mostra monografica in Europa dedicata a Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, allievo di Andrea del Sarto, che ha collaborato anche con Pontormo, la cui lunga e fortunata carriera si svolse durante i decenni centrali del Cinquecento.
L’esposizione è a cura di Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Elvira Altiero, Funzionario Storico dell’arte, responsabile del dipartimento storico-artistico della Galleria dell’Accademia di Firenze, di Nelda Damiano, che ha curato la mostra Wealth and Beauty dedicata all’artista al Georgia Museum of Art, University of Georgia (Athens, USA), e di Simone Giordani, docente di storia dell’arte, studioso della pittura fiorentina rinascimentale e tardo rinascimentale e specialista del pittore Pier Francesco Foschi.
La mostra
La mostra riunisce circa quaranta opere autografe del Foschi, tra dipinti e disegni, tra cui la pala d’altare, la Sacra Famiglia con San Giovannino (1526-1530), già presente nelle collezioni della Galleria dell’Accademia di Firenze, un dipinto cruciale per capire la sua produzione giovanile e come ha fatto propri gli insegnamenti di Andrea del Sarto.
È suddivisa in cinque sezioni che approfondiranno i principali aspetti della sua prolifica attività, a partire proprio dalla formazione presso Andrea del Sarto fino alle commissioni di grandi pale d’altare e ai numerosi ritratti, genere in cui ottenne notevole successo.
Troviamo un importante nucleo di studi giovanili tratti da modelli del maestro, insieme ad accostamenti tra alcuni originali di Andrea del Sarto e le repliche che Foschi realizzò, confronti che serviranno per comprendere meglio la sua personalissima declinazione della maniera sartesca. L’esposizione propone anche una selezione di dipinti destinati alla devozione privata di soggetto mariano, insieme a rare e preziose opere legate ai temi del Vecchio Testamento, in cui si evidenzia l’influenza che il Pontormo ebbe sul suo stile.
Nella sezione dedicata alle pale d’altare, alcune delle opere scelte consentono, inoltre, la riunione di complessi smembrati e di studi preparatori, come nel caso della Pala della Madonna del Piano, realizzata nel 1539, per il convento di San Benedetto a Settimo (Cascina, Pisa).
Il capitolo conclusivo della mostra riunisce un cospicuo numero di ritratti, genere in cui Foschi ottenne notevole successo. Il pittore affronta tipologie diverse, dalle effigi a mezzo busto, di tono intimo e penetrativo, a quelle di formato ampio e solenne, ricche di elementi simbolici o allusivi allo status sociale dei personaggi raffigurati e dei loro interessi.
Le opere esposte provengono da musei pubblici e privati, enti ecclesiastici, gallerie d’arte e collezionisti privati tra i più famosi in Italia e nel mondo: Galleria Borghese, Palazzo Spinola, Accademia Carrara di Bergamo, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid, Morgan Library & Museum, New York, Rijksmuseum, Amsterdam, Cleveland Museum of Art.
Per l’occasione, grazie all’impegno della Galleria dell’Accademia di Firenze, in accordo con il MiC – Ministero della Cultura, saranno finanziati importanti restauri di alcuni dipinti del pittore fiorentino come quelli nella basilica di Santo Spirito a Firenze e nella Propositura dei SS. Antonio e Jacopo a Fivizzano.
Ecco alcuni link di approfondimento che parlano della mostra:
- Pier Francesco Foschi, pittore fiorentino
- I restauri delle opere di Pier Francesco Foschi pittore fiorentino
- Alla Galleria dell'Accademia di Firenze la prima monografica su Pier Francesco Foschi
- Firenze, la prima monografica europea su Pier Francesco Foschi alla Galleria dell'Accademia
- L'allievo dimenticato di Andrea del Sarto. Com'è la mostra su Pier Francesco Foschi a Firenze
- Pier Francesco Foschi. La riscoperta di un artista
- Firenze, Galleria dell'Accademia: "Pier Francesco Foschi (1502-1567), pittore fiorentino, la mostra
Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, aperta fino al 10 marzo 2024 (prorogata al 14 aprile 2024), sarà accompagnata da un catalogo scientifico ampiamente illustrato, pubblicato da Silvana editoriale, che comprenderà schede critiche di ciascun dipinto esposto.
IL CATALOGO
Pier Francesco Foschi fu uno dei pittori fiorentini di maggior successo nei decenni centrali del Cinquecento. Nato nel 1502 dal pittore Jacopo Foschi, allievo di Botticelli, entrò ben presto nella bottega di Andrea del Sarto e rimase sempre fedele alla maniera del suo maestro. Collaborò occasionalmente col Pontormo insieme al Bronzino, e raggiunse l’apice della sua carriera nel corso degli anni quaranta del Cinquecento. Quando Vasari promosse la costituzione dell’Accademia delle Arti del Disegno, Foschi ne fu uno dei fondatori e ne venne eletto console nel 1566.
La maniera sobria ed elegante del pittore ottenne il consenso di un’ampia committenza, che a lui si rivolse per copie dei celeberrimi capolavori del Sarto, pale d’altare monumentali, dipinti per la devozione privata e ritratti, genere in cui tra i pittori fiorentini fu secondo solo al Bronzino.
I saggi compresi nel volume prendono in esame l’ampio ventaglio degli ambiti della produzione foschiana, mettendo in evidenza il profilo storico e artistico del pittore e calandolo nel suo tempo, mentre il catalogo approfondisce l’analisi di molte tra le sue opere capitali con accurate schede critiche. Si tratta del primo studio interamente dedicato alla ricostruzione della sua personalità artistica e alla ricomposizione del suo impressionante repertorio, di cui si offre in chiusura un ampio regesto illustrato.
Noi di Foto D'Arte Firenze siamo orgogliosi di aver contribuito con la nostra campagna fotografica ai dipinti alla realizzazione dell'apparato iconografico di questo interessante catalogo ricco di preziose informazioni per la storia dell'arte.
Eredi Nannoni di Cristian Ceccanti fotografo, fotografo d'arte di Firenze specializzato nelle riprese fotografiche ai beni culturali per musei, editori, collezionisti, restauratori, biblioteche, fototeche ed antiquari.
Specializzati in servizi fotografici alle opere d'arte nell'ambito della luce visibile e nella diagnostica con riprese fotografiche UV, riprese fotografiche IR e in transilluminazione.
Dal 2015 affianchiamo alla specializzazione nelle riprese fotografiche per l''arte i nostri servizi di stampa Fine Art per la produzione di stampe fotografiche certificate che garantiscono i più alti standard qualitativi attualmente raggiungibil per la fedeltà del colore e durata nel tempo.
Video collegato
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Condividiamo con piacere questa splendida pubblicazione che celebra la storia dei “primi” 200 anni dell’Accademia degli Euteleti.
Siamo felici di aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione del libro, ringraziamo tutti coloro che con la loro disponibilità e professionalità hanno permesso di raggiungere questo traguardo!
GLI EUTELETI
L'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato fu fondata nel 1822, per iniziativa di alcuni eruditi sanminiatesi. L'idea era quella di ricostituire un sodalizio scientifico-letterario, proseguendo idealmente l'esperienza delle più antiche accademie sanminiatesi. I soci fondatori furono Torello Pierazzi, Damiano Morali, Enrico Bonfanti, Maurizio Alli Maccarani, Giovacchino Taddei, Averardo Genovesi, Pietro Bagnoli. Quest'ultimo, già istitutore del Granduca di Toscana Leopoldo II, poeta ed esperto grecista, fu eletto presidente perpetuo o onorario.
I membri del sodalizio, su suggerimento di Pietro Bagnoli, scelsero l'appellativo di “Euteleti”, col significato di volontari ovvero uomini che agiscono con propria volontà, indipendentemente da obblighi o costrizioni esterne. Bagnoli individuò anche lo stemma, costituito da un cavallo non spronato, affiancato dalle parole ΑΚΕΝΤΗΤΟΣ ΦΕΡΕΝΙΚΟΣ, ovvero “senza finimenti”, “privo di briglie e sproni”. L'equino capace di muoversi in autonomia e in libertà, infatti, vuole alludere all'agire dei volontari senza impulso estraneo.
Dalla nascita in ambito erudito-letterario, ben presto l'Accademia acquistò un carattere generalista: agli interessi nelle Lettere si aggiunsero quelli nelle Scienze e nelle Arti. L'Accademia, oltre agli ordinari, fu arricchita da innumerevoli soci corrispondenti da tutta Italia. Furono Euteleti Alessandro Manzoni e Giosuè Carducci, il chimico Gioacchino Taddei e il filosofo Augusto Conti.
CONTATTI
Accademia degli Euteleti
piazza XX Settembre, 21
56028 - San Miniato (PI)
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