Duomo di Siena: il Fonte battesimale torna a risplendere dopo 3 anni di restauri
L’Opera della Metropolitana di Siena e l’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, sono lieti di restituire al grande pubblico il Fonte battesimale del Duomo di Siena restaurato.
È nuovamente visibile dal 25 giugno – dopo tre anni di interventi conservativi – lo straordinario impianto scultoreo realizzato da Donatello, Jacopo della Quercia, Ghiberti e Giovanni di Turino.
Il restauro è frutto di una serie di interventi, di altissimo e innovativo livello tecnico, condotti dal personale dell’Opera e da quello, altamente specializzato, dell’Opificio delle Pietre Dure, guidato dapprima dal compianto Marco Ciatti e, successivamente da Emanuela Daffra. Sotto l’alta sorveglianza dei funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, prima diretta da Andrea Muzzi e, attualmente, da Gabriele Nannetti, il personale dell’Opera e dell’Opificio, con la proficua collaborazione di restauratori e docenti universitari, si è avvicendato nel complesso restauro di un’opera frutto della geniale perizia dei massimi artisti della prima metà del Quattrocento: interventi diversi ma collegati che, giunti a compimento, restituiscono alla Chiesa, alla Città e al mondo, un luogo centrale sotto il profilo pastorale e liturgico e, contestualmente, un vero e proprio capolavoro di incommensurabile bellezza.
L’intervento, finanziato dall’Opera della Metropolitana di Siena, è frutto di una sinergia tra la Fabbriceria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze (OPD), a cui è stata affidata la direzione del restauro, coordinato dagli storici dell’arte Laura Speranza e Riccardo Gennaioli, direttori dei settori Restauro Bronzi e Materiali Lapidei dell’OPD.
Nei laboratori dell’OPD a Firenze hanno operato sulle parti metalliche, con la direzione tecnica di Stefania Agnoletti, i restauratori interni Maria Baruffetti, Annalena Brini, Elisa Pucci del settore Bronzi diretto da Laura Speranza. Sono stati coinvolti anche restauratori esterni (Antonio Mignemi, Stefano Casu, Elena della Schiava e Merj Nesi). Le indagini scientifiche sono state condotte da OPD (Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Simone Porcinai) e da un nutrito gruppo di professionisti esterni.
Posizionato al centro della struttura architettonica del Battistero, il Fonte battesimale, capolavoro marmoreo con l’aggiunta di bronzo e rame smaltato realizzata tra il 1417 e il 1431, è uno tra i maggiori capolavori conservati all’interno del Duomo di Siena. Il Fonte è costituito da una vasca esagonale in cui si inseriscono i sei specchi in bronzo dorato raffiguranti la vita del Battista, decorati dalle statue della virtù di cui due, Fede e Speranza, realizzate da Donatello.
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Fra gli episodi più rappresentativi vi è il Battesimo di Gesù di Lorenzo Ghiberti del 1427. Il ciclo si conclude con il celebre Banchetto di Erode di Donatello, la scena più toccante per la drammaticità del soggetto e le qualità formali. Una serie di fattori quali, l’importanza del Fonte, la complessità degli interventi conservativi per le opere in bronzo dorato e per gli elementi in marmo, hanno richiesto indagini accuratissime e grandi competenze nella definizione del programma dei restauri.
FOTO D'ARTE Firenze nella persona di Cristian Ceccanti fotografo è orgogliosa di aver potuto contribuire con le proprie immagini alla documentazione del restauro delle formelle in bronzo dorate e alle statute delle virtù. Un incarico importante che ci ha ripagato con i risultati che sono sotto la luce di tutti, grazie soprattutto all'esperienza maturata in questi anni nel settore della fotografia ai beni artistici e alla collaborazione con i più importanti Musei e Istituti per il restauro delle opere d'arte.
Tutte le notizie dettagliate sull'evento:
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- Storie e Archeostorie
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- per approfondire il complesso intervento di restauro cliccate qui
FOTO D'ARTE FIRENZE - Eredi Nannoni di Cristian Ceccanti fotografo
Fotografo professionista specializzato nella documentazione e valorizzazione di opere d’arte. Mi occupo di fotografia ad alta definizione per dipinti, sculture e installazioni artistiche, con particolare attenzione alla resa fedele dei colori, delle texture e dei volumi.
Collaboro con artisti, musei, gallerie, restauratori ed enti culturali per realizzare immagini destinate a cataloghi, archivi digitali, mostre, pubblicazioni e promozione online. Utilizzo attrezzature professionali e tecniche di illuminazione avanzate per garantire risultati precisi, rispettosi dell’opera e delle sue caratteristiche estetiche e materiche.
Offro servizi sia in studio che in loco, con un approccio curato e discreto, pensato per ogni esigenza del settore culturale.
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Campagna fotografica agli oltre 200 Arazzi delle Gallerie degli Uffizi
Si tratta della campagna fotografica organizzata per la documentazione in alta risoluzione degli oltre ducento Arazzi delle Gallerie degli Uffizi, eseguita in occasione della loro movimentazione dai depositi di Palazzo Pitti nei Laboratori di restauro di OPERA Laboratori Fiorentini a Campi Bisenzio.
Fondamentale è stata la perfetta pianificazione del lavoro per l'ottimizzazione delle tempistiche: gli Arazzi sono stati portati a gruppi di quindici-venti pezzi presso i Laboratori di Campi Bisenzio per verificarne il loro stato di conservazione e per sottoporli ad approfonditi controlli. Durante la loro permanenza sono state concordate le giornate dedicate alle riprese fotografiche.
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A questo scopo ogni Arazzo è stato movimentato dalla squadra tecnica per essere appeso mediante striscia di velcro all'impianto creato appositamente per sollevarlo e dopo essersi stabilizzato nella posizione verticale sono state eseguite le riprese fotografiche nella sua interezza e a livello di particolari.
Relativamente all'apparato di illuminazione sono stati impiegati contemporaneamente ben quattro illuminatori flash a grande potenza dotati di parabole che hanno garantito la migliore resa cromatica e un'omogenea ed uniforme distribuzione di luminosità su queste ampie superfici.
Ogni singolo scatto prodotto con una risoluzione di oltre cento megapixel è stato processato con apposito software unitamente alla creazione e all'assegnazione dello specifico profilo colore. La consegna del materiale digitale nelle mani del Gabinetto Fotografico è avvenuta non prima della fondamentale fase di metadatazione di ogni singola immagine che ha permesso l'inserimento automatico (dunque senza nessun altro tipo di lavorazione da parte del personale interno) delle stesse sul server degli archivi delle Gallerie degli Uffizi. Successivamente all'elaborazione delle immagini da parte della banca dati, esse sono adesso liberamente consultabili collegandosi al link della fototeca on line.
Si è trattato di una campagna fotografica che si è svolta nell'arco di circa due anni (2021-2023), che ha prodotto oltre millecinquecento immagini digitali in alta risoluzione (immagini generali e immagini di dettagli/particolari del recto e del verso delle singole opere) e che ha permesso una ricognizione approfondita su ogni Arazzo che poi è stato ricollocato nei Depositi delle Gallerie degli Uffizi.
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Un lavoro, quello fotografico, che si è svolto grazie alla collaborazione e alla più alta professionalità dei restauratori coinvolti in forza presso Opera Laboratori Fiorentini, assistiti e coordinati puntualmente dai funzionari degli Uffizi.
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Campagna fotografica presso Villa Salviati per il KHI - Kunsthistorisches Institut in Florenz
La Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz (KHI) ha recentemente organizzato una campagna fotografica in una delle splendide strutture dell' European University Institute sulle colline fiorentine e più precisamente presso Villa Salviati.
Parte del lavoro della Fototeca consiste nell'ampliare l'archivio fotografico attraverso campagne fotografiche proprie. In questa occasione i fotografi Cristian Ceccanti e Stefano Fancelli hanno documentato le opere d'arte dello scultore fiorentino Giovan Francesco Rustici (1475-1554) situate nel cortile e nella Cappella di Villa Salviati.
Attraverso l'impiego di attrezzature all'avanguardia quali dorso digitale Phase ONE 150 megapixel abbinato ad un sistema decentrabile Cambo con ottiche dedicate e l'utilizzo di luci flash Profoto munite di batterie abbinate ai sistemi di Colorchecker X-rite, sono state ottenute le immagini desiderate, risorse importanti e fondamentali per i ricercatori e gli studiosi dell'arte.
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©immagini di backstage realizzate dal KHI
Terminato il processo di post-produzione necessario per l'ottimizzazione delle immagini realizzate, le stesse saranno liberamente accessibili nell'archivio digitale del KHI, cioè nella Fototeca Digitale.
Per maggiori informazioni sulle campagne fotografiche del KHI e sulle collezioni digitali siete invitati a visitare il seguente link.
Questo il link per leggere il post della campagna fotografica sul profilo Instagram del KHI.
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Cristian Ceccanti per la digitalizzazione di archivi fotografici, stampa di fotografie Fine Art per fototeche e musei, specializzato nell'indagine diagnostica su opere d'arte e beni culturali con riprese fotografiche nell'ambito della luce visibile, ultravioletta UV e infrarossa IR. Per conoscere le collaborazioni e i lavori eseguiti consulta la sezione CHI SIAMO sul presente blog FOTODARTEFIRENZE.
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Ferragamo restaura il salone delle Feste
VILLA MEDICEA LORENESE DEL POGGIO IMPERIALE
Lavori di manutenzione straordinaria, protezione, restauro conservativo e valorizzazione del Salone delle Feste e del Vestibolo dell’Educandato Statale della SS. Annunziata.
Ferragamo restaura il Salone delle Feste. Così l'Educandato festeggia i 200 anni
E' tornato a splendere ieri il Salone delle Feste della villa del Poggio Imperiale in occasione del 200° anniversario dalla fondazione dell'Educandato della Santissima Annunziata. Un traguardo importante che ha visto la partecipazione di molti ospiti e di un fitto programma di attività e incontri.
Terminata l'omelia del Cardinale di Firenze Giuseppe Betori i presenti si sono spostati nel maestoso Salone delle Feste, chiuso dopo il lungo periodo di restauro, inaugurato alla presenza del presidente Giorgio Fiorenza, il sindaco di Firenze Dario Nardella e l'assessora al welfare Sara Funaro.
©fotografia architettura Cristian Ceccanti Firenze
Una sala maestosa con i lampadari in cristallo, i soffitti alti e decorati e i grandi finestroni che illuminano gli ambienti.
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©fotografo Cristian Ceccanti Firenze, fotografia per documentazione restauro
Durante il tempo personalità importanti hanno attraversato questi spazi come Mozart che alla fine del '700 vi tenne il suo primo concerto a soli 14 anni e Fulvia Ferragamo che prese ispirazione da molti quadri presenti nella villa per i suoi foulard.
«Una bella giornata inaugurata con questo splendido restauro - continua Dario Nardella - E' il cuore di una scuola che forma tanti giovani, mi congratulo con i restauratori e con la sovrintendenza per questo intervento di recupero». A contribuire ai lavori di restauro è stata proprio la famiglia Ferragamo ed è per questo che la sala prende il nome di Fulvia Ferragamo Visconti, ex poggiolina.
Anche noi di Foto D'Arte Firenze siamo orgogliosi di aver potuto realizzare il servizio fotografico a questi maestosi ambienti sapientemente restaurati, l'occasione ci è gradita per ringraziare tutti i nostri referenti che ci hanno permesso di lavorare sul cantiere appena ultimato subito prima dell'allestimento per la festa di inaugurazione.
Un particolare grazie lo rivolgiamo all'Architetto Gabriele Nannetti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo nonché Direttore dei lavori di Restauro.
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A Firenze una mostra su Giovan Battista Foggini
Firenze celebra il genio artistico di Giovan Battista Foggini (1652-1725) con una grande mostra monografica, promossa da Città Metropolitana di Firenze e organizzata da Fondazione MUS.E, che si terrà a Palazzo Medici Riccardi dal 10 aprile al 9 settembre 2025.
L’esposizione, curata da Riccardo Spinelli, è organizzata in occasione del terzo centenario della morte dell’artista e intende restituire al pubblico la straordinaria figura di colui che, con la sua opera ‘interdisciplinare’, ha finito per plasmare il linguaggio artistico della Firenze tardo-medicea.
Un’opportunità unica per mostrare la levatura progettuale, stilistica e tecnica di Giovan Battista Foggini, evidenziandone la molteplicità d’interventi e la sua “cifra” che fece scuola a Firenze: qui il suo stile aulico e magniloquente venne infatti ben presto affermandosi, apprezzato dai Medici, dai contemporanei e imitato dagli artefici più giovani che trovarono in lui un maestro geniale, dall’inventiva fantasiosa, pressoché inesauribile.
Attraverso una selezione di sculture, disegni e manufatti, la mostra ripercorre la carriera di Foggini, formatosi a Roma presso l’Accademia Medicea fondata da Cosimo III de’ Medici e divenuto, una volta rientrato a Firenze, scultore granducale, architetto di corte e direttore delle Manifatture di Galleria destinate dal principe alla produzione di meravigliosi oggetti a intarsio di pietre dure e in metalli preziosi. Il suo stile, caratterizzato da un linguaggio tardo-barocco influenzato dall’arte romana, ma originale, ha definito l’immagine della Firenze di fine Seicento, facendo da ‘viatico’ alle generazioni successive.
Ecco alcuni link con ulteriori informazioni relative all'evento:
- Giovan Battista Foggini, architetto e scultore granducale
- Finestre sull'Arte, mostra di Giovan Battista Foggini
- Firenze celebra Foggini, architetto e scultore dei Granduchi
Siamo fieri di aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione di questa importante mostra, attraverso la nostra collaborazione con l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Durante la nostra pluriennale collaborazione come fotografi per il progetto EUPLOOS avevamo già avuto modo di conoscere molte opere di Giovan Battista Foggini ed in particolare i suoi splendidi disegni presenti presso il Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi potendo apprezzare da vicino la portata di questo poliedrico artista.
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Fotografia per Beni Culturali e Opere d'Arte
Mi occupo di fotografia professionale specializzata nella documentazione e valorizzazione di opere d’arte e beni culturali. Collaboro con musei, fondazioni, gallerie, restauratori e collezionisti per offrire servizi fotografici di altissimo livello, pensati per rispondere agli standard tecnici e scientifici delle istituzioni culturali.
La mia esperienza copre dipinti, sculture, manufatti storici e installazioni, con un approccio rispettoso e altamente qualificato. Utilizzo attrezzature fotografiche avanzate e tecniche di illuminazione dedicate, per garantire immagini fedeli, dettagliate e adatte sia alla conservazione digitale che alla pubblicazione editoriale o allestimento espositivo.
Ogni progetto è curato nei minimi dettagli, dalla calibrazione del colore alla post-produzione, sempre con l'obiettivo di restituire la materia, la luce e il carattere unico di ogni opera.
Competenze chiave:
Fotografia ad alta risoluzione per dipinti, sculture e oggetti d’arte
Illuminazione controllata e trattamento delle superfici sensibili
Standard museali per la documentazione e l’archiviazione digitale
Collaborazioni con restauratori, curatori e istituzioni culturali
Conoscenza delle normative su copyright e diritti di riproduzione
Lavoro sia in studio che in loco, all’interno di musei, archivi o collezioni private, offrendo un servizio preciso, discreto e puntuale.
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1944-2024. La Colombaria dalla distruzione alla rinascita
Venerdì 6 dicembre 2024
in collaborazione con la Fondazione CR Firenze
1944-2024. LA COLOMBARIA DALLA DISTRUZIONE ALLA RINASCITA
Seminario di studio
Ore 11
Saluti di Guido Chelazzi Presidente Accademia “La Colombaria”
Saluti istituzionali
Relazione di Marcello Verga, LA COLOMBARIA 1735-1944
Ore 14.30
Introduce e presiede Beatrice Paolozzi Strozzi
Intervengono
Sandro Rogari
Stefano Bruni
Piera Giovanna Tordella
Seguirà l’inaugurazione della mostra che resterà aperta fino al 9 marzo 2025
Siamo onorati di poter aver contribuito alla realizzazione del catalogo della mostra a cura di Antonio Natali e Beatrice Paolozzi Strozzi, catalogo edito da Olschki Editore
Sinossi
Nell’80° anniversario dalla distruzione della sua antica sede – posta in prossimità del Ponte Vecchio e rasa al suolo dalle mine tedesche nella notte fra il 3 e il 4 agosto 1944 – l’Accademia Colombaria ospita nella sua sede attuale una mostra che illustra i quasi tre secoli della sua storia e presenta per la prima volta al pubblico una parte significativa degli oggetti d’arte delle sue collezioni (un tempo ricchissime), che furono recuperati dalle macerie.
Presentazione di Bernabò Bocca, Presidente FCRF ~ Introduzione, L’Accademia Colombaria dal 1944 ad oggi di Guido Chelazzi, Presidente dell’Accademia “La Colombaria” ~ Marcello Verga, La Colombaria 1735-1944. ~ Sandro Rogari, Il fascismo, la guerra, la catastrofe. ~ Piera Giovanna Tordella, Dopo il 4 agosto 1944. Le collezioni dell’Accademia Colombaria, il ruolo dei Monuments Men. ~ Stefano Bruni, Il medagliere, quasi perduto, della Colombaria e dintorni. ~ Piera Giovanna Tordella, L’Accademia Colombaria e le sue raccolte d’arte. Disegni e stampe: esercizio collezionistico, misura conoscitiva, proiezioni critiche. ~ Tavole a colori. ~ Catalogo.
Indice
Presentazione. di Bernabò Bocca, Presidente FCRF
Introduzione, L’Accademia Colombaria dal 1944 ad oggi. di Guido Chelazzi, Presidente dell’Accademia “La Colombaria”
Marcello Verga, La Colombaria 1735-1944.
Sandro Rogari, Il fascismo, la guerra, la catastrofe.
Piera Giovanna Tordella, Dopo il 4 agosto 1944. Le collezioni dell’Accademia Colombaria, il ruolo dei Monuments Men.
Stefano Bruni, Il medagliere, quasi perduto, della Colombaria e dintorni.
Piera Giovanna Tordella, L’Accademia Colombaria e le sue raccolte d’arte. Disegni e stampe: esercizio collezionistico, misura conoscitiva, proiezioni critiche.
Tavole a colori.
Catalogo.
La nostra campagna fotografica si è concentrata sul nutrito corpus di monete dell'Accademia, sugli oggetti in bronzo (piccole statuine) e su altre opere d'arte custodite presso la Colombaria.
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L'occasione ci è gradita per ringraziare tutti coloro che con la loro disponibilità hanno permesso la realizzazione del servizio fotografico rispettando le strette tempistiche a disposizione. Un caloroso saluto al Presidente prof.re Guido Chelazzi ed alle collaboratrici Claudia, Paola e Vaima.
Cristian Ceccanti, fondatore di Foto D'Arte Firenze, si rivolge a tutti coloro che necessitano di servizi fotografici nell'ambito dell'arte (editori, musei, fototeche, accademie, biblioteche, università, storici dell'arte, collezionisti, antiquari, artisti e restauratori), realizzando non solo campagne fotografiche ma occupandosi anche dei servizi per la digitalizzazione e conservazione degli archivi storici.
Le nostre immagini per la pubblicazione dell'annuario dell'OPD, anno 2023
L’aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione di questa importante pubblicazione dell’Opificio delle Pietre Dure ci riempie d’orgoglio!
Dal 2023 infatti collaboriamo con uno dei più importanti centri di restauro delle opere d'arte al mondo per la documentazione fotografica nell'ambito del visibile e dell'indagine diagnostica (riprese UV e IR) a stretto contatto con i restauratori durante le varie fasi del loro prezioso e certosino lavoro (prima, durante e dopo il restauro).
Nella rivista n.35/2023 vengono affrontate in maniera analitica e con un ricco apparato fotografico tutte le lavorazioni che l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha portato a termine nell'anno di riferimento.
E' uscito il nuovo numero di restauro dell'OPD edizioni CENTRO DI
SOMMARIO
Editoriale
Radici e avvenire
Emanuela Daffra
Contributi
La Battaglia di Roncisvalle del Museo Nazionale del Bargello: tecniche di intervento per un recupero ‘straordinario’
Costanza Albi, Rita Banci, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Federica Favaloro, Riccardo Gennaioli, Martina Panuccio, Alice Papi, Patrizia Vaggelli
La lunetta di Giovanni della Robbia per San Iacopo a Ripoli in Firenze. Osservazioni sulla tecnica esecutiva e sul restauro
Laura Speranza, Shirin Afra, Chiara Fornari, Chiara Gabbriellini, Filippo Tattini
L’autoritratto di Rubens delle Gallerie degli Uffizi: riflessioni sulla genesi del dipinto
Ciro Castelli, Luisa Gusmeroli, Luciano Ricciardi, Patrizia Riitano, Andrea Santacesaria
Note di restauro
Manufatti in piombo e lega stagno-piombo: trattamenti laser e conservazione preventiva
Annalena Brini, Antonio Mignemi, Elisa Pucci
Il trattamento della lacuna nei manufatti vitrei: alcuni esempi su opere del Novecento
Shirin Afra, Chiara Fornari
Il Polittico di Santa Reparata di Bernardo Daddi: scoperte e ipotesi
Ciro Castelli, Luisa Gusmeroli, Luciano Ricciardi, Patrizia Riitano, Andrea Santacesaria
Studio e applicazione di emulsioni per la pulitura della Maddalena penitente di Santa Trinita
Carlandrea Tortorelli, Andrea Cagnini, Claudia Napoli, Edoardo Tartaglia
La Pala in terracotta invetriata di Andrea della Robbia nella Rocca di Gradara
Shirin Afra, Chiara Fornari, Chiara Gabbriellini, Sara Bessi, Martina Paladini, Camilla Puccetti
Una Sacra Famiglia attribuita a Domenico Beceri: nuove formulazioni di stucchi elastici e compatibili con residui cerosi
Margherita Morello, Caterina Toso, Chiara Modesti, Monica Galeotti
L’intervento sul supporto del Trittico di Nocria, monitoraggio con tecniche ottiche
Petra Farioli, Andrea Santacesaria, Emanuela Grifoni, Emma Vannini, Irene Lunghi, Marina Ginanni, Raffaella Fontana
Un dibattito aperto tra tecnica e conservazione per la camicia talismanica ottomana del Muciv
Daniele Ciofini, Oana Adriana Cuzman, Riccardo Gennaioli, Giancarlo Lanterna, Tae Alice Nagasawa, Iacopo Osticioli, Guia Rossignoli, Salvatore Siano, Isetta Tosini
Sperimentare un approccio innovativo per la protezione dei manufatti in scagliola: il piano con lo stemma e gli emblemi dei Gondi da Villa La Quiete, Firenze
Francesca Toso, Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Donatella Pegazzano, Simone Porcinai
Studio e applicazione di adesivi naturali per il restauro di due dipinti su tela di Antonio Cioci
Arianna Acciai, Dominique Petrocchi, Simone Porcinai, Chiara Sforzi, Caterina Toso
Il restauro delle matrici calcografiche: dalle carte geografiche in rame alle incisioni su zinco. Didattica e nuove collaborazioni all’interno dei laboratori OPD
Lucia Ghedin, Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Annalena Brini, Elisa Pucci, Laura Speranza
Un metodo innovativo per la rimozione di macchie di adesivo da opere su carta vincolate a supporti secondari: i casi studio della collezione di incisioni del Museo Stibbert di Firenze
Martina Becattini, Cristina Merelli, Letizia Montalbano
Figura (1954) di Leonardo Savioli: il restauro strutturale di un dipinto a olio su compensato
Giulia Ciabattini, Sara Bassi, Renata Pintus
Oltre la superficie. Il restauro di Guerriero con scudo di Henry Moore: problematiche interne ed esterne di un grande bronzo del Novecento
Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Merj Nesi, Renata Pintus
Lo Studio preparatorio per il Crocifisso della Chiesa della Vergine di Pistoia di Jorio Vivarelli. Il restauro di un particolare grande formato su carta
Enrico Biason, Simona Calza, Letizia Montalbano
Senza titolo 1993, un feltro di Robert Morris tra forma e antiforma. L’intervento di restauro e la sperimentazione dell’uso del laser nella pulitura dei materiali tessili in lana
Renata Pintus, Giacinto Cambini, Daniele Ciofini
Schede di restauro
Il Crocifisso di don Romualdo da Candeli e Neri di Bicci della chiesa dell’Immacolata e San Martino a Montughi. Tecnica e restauro
Rita Chiara de Felice
Il recupero del piccolo Crocifisso di Villa La Quiete alle Montalve
Sara Bassi, Maria Cristina Gigli
Il restauro del Tappeto Ushak a medaglioni schiacciati della Casa Museo Lodovico Pogliaghi
Sara Bonadio, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Jasmine Sartor
Il restauro dell’arazzo Invenzione delle arti liberali e meccaniche del Museo del Tesoro del Duomo di Modena
Rita Banci, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Patrizia Labianca
Il Perseo trionfante dall’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un modello in gesso di Antonio Canova
Shirin Afra, Daniele Angellotto
Tecniche artistiche
La Tavola di san Domenico: lo studio di una reliquia per contatto
Lucia Maria Bresci
Il San Girolamo di Verrocchio della Galleria Palatina: modello o dipinto?
Roberto Bellucci, Cecilia Frosinini
Nuovi studi sulla tecnica pittorica di Luca Giordano nella Galleria di Palazzo Medici Riccardi
Maria Rosa Lanfranchi, Sara Penoni, Renata Pintus, Valentina Zucchi, Simone Porcinai, Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Federica Innocenti
Archivio storico
Progetto di inventariazione del Fondo dei Restauri e Fotografico e PNRR – Stream 5 – Digitalizzazione Archivi di Restauro
Stefania Giordano
Un patrimonio da tramandare. Note dall’Archivio storico
Ilaria Pennati
Attività dell’Opificio 2023
Attività di conservazione dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023
Ornella Savarino
Notiziario
Le attività della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’OPD nell’anno accademico 2022-2023
Letizia Montalbano
L’intervento dell’Opificio delle Pietre Dure a Grotta Pavese (Genova, Sampierdarena)
Anna Patera
La caduta dei giganti: un ricordo di Antonio Paolucci (e di Giuliano Gori)
† Marco Ciatti
I primi "200 anni" dell'Accademia degli Euteleti
Condividiamo con piacere questa splendida pubblicazione che celebra la storia dei “primi” 200 anni dell’Accademia degli Euteleti.
Siamo felici di aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione del libro, ringraziamo tutti coloro che con la loro disponibilità e professionalità hanno permesso di raggiungere questo traguardo!
GLI EUTELETI
L'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato fu fondata nel 1822, per iniziativa di alcuni eruditi sanminiatesi. L'idea era quella di ricostituire un sodalizio scientifico-letterario, proseguendo idealmente l'esperienza delle più antiche accademie sanminiatesi. I soci fondatori furono Torello Pierazzi, Damiano Morali, Enrico Bonfanti, Maurizio Alli Maccarani, Giovacchino Taddei, Averardo Genovesi, Pietro Bagnoli. Quest'ultimo, già istitutore del Granduca di Toscana Leopoldo II, poeta ed esperto grecista, fu eletto presidente perpetuo o onorario.
I membri del sodalizio, su suggerimento di Pietro Bagnoli, scelsero l'appellativo di “Euteleti”, col significato di volontari ovvero uomini che agiscono con propria volontà, indipendentemente da obblighi o costrizioni esterne. Bagnoli individuò anche lo stemma, costituito da un cavallo non spronato, affiancato dalle parole ΑΚΕΝΤΗΤΟΣ ΦΕΡΕΝΙΚΟΣ, ovvero “senza finimenti”, “privo di briglie e sproni”. L'equino capace di muoversi in autonomia e in libertà, infatti, vuole alludere all'agire dei volontari senza impulso estraneo.
Dalla nascita in ambito erudito-letterario, ben presto l'Accademia acquistò un carattere generalista: agli interessi nelle Lettere si aggiunsero quelli nelle Scienze e nelle Arti. L'Accademia, oltre agli ordinari, fu arricchita da innumerevoli soci corrispondenti da tutta Italia. Furono Euteleti Alessandro Manzoni e Giosuè Carducci, il chimico Gioacchino Taddei e il filosofo Augusto Conti.
CONTATTI
Accademia degli Euteleti
piazza XX Settembre, 21
56028 - San Miniato (PI)
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Apertura solo su appuntamento
Una dedica preziosa da un grande Maestro dei giorni nostri, Federico Maria Sardelli
Abbiamo avuto il piacere e l'onore di incontrare il Maestro Maria Federico Sardelli proprio nel suo studio di Firenze in Via dei Serragli dove dipinge ed espone una parte delle opere.
L'occasione si è presentata nel maggio 2022 per la realizzazione delle immagini ai suoi dipinti, opere selezionate per l'esposizione di Marc e Federico Maria Sardelli (padre e figlio) dal titolo “Sardelli: un cognome, due storie, una passione”, allestita nel Faro di Livorno
Federico Maria Sardelli (Livorno, 1963) è direttore d'orchestra, compositore, disegnatore e flautista italiano. Nel 1984 ha fondato l'orchestra barocca «Modo Antiquo» con cui svolge attività concertistica in tutta Europa sia in veste di solista che di direttore.
A distanza di tre anni l'abbiamo incontrato all'evento organizzato presso l'Accademia del Disegno (Firenze) per la presentazione del suo volume Federico Maria Sardelli. L'Autoritratto degli Uffizi edito dalla casa editrice Sillabe di Livorno.
Il 13 novembre 2023 le Gallerie degli Uffizi acquisivano, con una cerimonia pubblica, un Autoritratto di Federico Maria Sardelli che andava ad unirsi alla grande collezione degli autoritratti, iniziata a metà Seicento e mai interrotta.
L’idea di acquisire quel dipinto era nata l’anno precedente per iniziativa dell’allora direttore Eike Schmidt.
Questo volume intende narrare questa piccola storia e indagare meglio l’opera attraverso testimonianze, documenti e contributi critici.
L’Autoritratto 38 è un dipinto a olio e tempera su tela, delle dimensioni di 80 x 80 cm, eseguito nel 2001, quando l’artista aveva 38 anni.
Nel volume è illustrato con ampiezza di dettagli e messo a confronto con una ampia galleria di autoritratti dell’Autore.
«Nel corso della mia vita ho dipinto molti autoritratti. Ne dipingo uno ogni volta che ritengo vi sia un passaggio della mia vita, così, a segnare il cammino (...) per segnare un piccolo punto a nostro favore nella quotidiana lotta contro il tempo».
Il maestro si ricordava bene di noi e del servizio fotografico che avevamo realizzato anni prima alle sue opere ed è stato così disponibile a firmarci la copia della sua pubblicazione.
Ringraziamo Federico Maria Sardelli, artista poliedrico non a caso premiato nel 2009 il Gonfalone d'Argento del Consiglio regionale della Toscana per "l'eclettismo artistico e lo spessore culturale evidenti".
Palazzo Buontalenti. La campagna fotografica
Sono state due settimane impegnative ed intense ma ricche di tante soddisfazioni e di risultati entusiasmanti.
Si è trattato della campagna fotografica commissionata dal KHI agli affreschi di tutte le sale di Palazzo Buontalenti, attuale sede dell’Università Europea.
È stata l’opportunità per fotografare con le migliori attrezzature fotografiche attualmente presenti sul mercato che sono state messe a dura prova!
https://fotodartefirenze.it/cc/index.php/it/articoli-piu-letti/itemlist/user/66-cristian#sigProGalleria4eb54593ee
Adesso le immagini sono in lavorazione nei laboratori del KHI per la loro postproduzione ed ottimizzazione, il materiale acquisito non lascia ombre di dubbio in fatto di qualità grazie all’utilizzo del dorso digitale PHASE ONE da 150 megapixel abbinato alle ottiche montate su banco ottico! Insomma, un’esperienza sicuramente impegnativa sotto tutti i punti di vista ma che ci ha lasciati estremamente soddisfatti!
Un ringraziamento speciale a tutto l’eccezionale team che ha permesso di lavorare ai massimi livelli in perfetta armonia e con le più alte competenze!
"Una campagna fotografica è una sorta di opera collettiva, il risultato dell’apporto di professionalità diverse in base a un obiettivo. Per le campagne fotografiche del Kunsthistorisches Institut in Florenz l’obiettivo è stato da sempre la ricerca. Accanto ai fotografi, tutto il team della Fototeca è coinvolto a vari livelli nella loro realizzazione. Oltre alle collaboratrici scientifiche che progettano la campagna e al tecnico fotografico che segue tutte le fasi di lavorazione, molte colleghe e colleghi svolgono un ruolo che va dall’inventariazione e catalogazione, alla rifinitura e applicazione delle stampe fotografiche sui cartoncini, all’apposizione di timbri e didascalie. I documenti fotografici che vengono infine messi a disposizione degli utenti nelle sale della Fototeca e nella Fototeca Digitale sono pertanto prodotti, costruiti all’interno di un processo" - cit. Dott.ssa Costanza Caraffa direttrice fototeca KHI Florence
La campagna fotografica che viene “sezionata” nella mostra online riguarda il ciclo di affreschi del Casino Mediceo di San Marco o Palazzo Buontalenti a Firenze. Realizzati nel 1621-23, gli affreschi intendevano collocare la casata dei Medici come un attore prominente sullo scenario europeo e mediterraneo, sia in termini militari che come promotori delle scienze e delle arti. Come ogni nuova campagna fotografica, anche questa apre le porte a nuovi studi, che in futuro potranno portare alla revisione di criteri interpretativi tradizionali basati sulla retorica dei “trionfi” e della “gloria” dei Medici.
Fondamentale è stata la collaborazione con European University Institute, che ha stabilito in Palazzo Buontalenti nel 2017 la Florence School of Transnational Governance. Questa mostra online è quindi anche il risultato della collaborazione fra due istituzioni di ricerca a Firenze.
Palazzo Buontalenti a Firenze fu costruito nel 1567-1574 da Bernardo Buontalenti su incarico di Francesco I de' Medici come villa di città (casino). Circa cinque decenni dopo il cardinale Carlo de’ Medici, nipote di Francesco I, una volta divenuto proprietario del palazzo commissionò a numerosi artisti la decorazione delle sale di rappresentanza situate al pianoterra. Tra il 1621 e il 1623 venne così creato un grande ciclo di affreschi tematici che narra episodi della vita e del regno dei granduchi di Toscana Cosimo I (1519-1574), Francesco I (1541-1587), Ferdinando I (1549-1609) e infine Cosimo II (1590-1621), al quale sono dedicate addirittura due sale. La prima illustra i successi militari del granduca, la seconda si concentra sul suo mecenatismo nel campo delle arti e delle scienze.
Cristian Ceccanti, fondatore di Foto D'Arte Firenze, si rivolge a tutti coloro che necessitano di servizi fotografici nell'ambito dell'arte (editori, musei, fototeche, accademie, biblioteche, università, storici dell'arte, collezionisti, antiquari, artisti e restauratori), realizzando non solo campagne fotografiche ma occupandosi anche dei servizi per la digitalizzazione e conservazione degli archivi storici.
La collaborazione pluriennale con i più importati Musei Nazionali ed Internazionali, con le più prestigiose Fototeche, Università ed Accademie e la partecipazione ad ambiziosi progetti di digitalizzazione di archivi storici come quelli delle Gallerie degli Uffizi e del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut rappresentano una solida testimonianza a garanzia dei servizi offerti nel settore dell'arte.