Ferragamo restaura il salone delle Feste
VILLA MEDICEA LORENESE DEL POGGIO IMPERIALE
Lavori di manutenzione straordinaria, protezione, restauro conservativo e valorizzazione del Salone delle Feste e del Vestibolo dell’Educandato Statale della SS. Annunziata.
Ferragamo restaura il Salone delle Feste. Così l'Educandato festeggia i 200 anni
E' tornato a splendere ieri il Salone delle Feste della villa del Poggio Imperiale in occasione del 200° anniversario dalla fondazione dell'Educandato della Santissima Annunziata. Un traguardo importante che ha visto la partecipazione di molti ospiti e di un fitto programma di attività e incontri.
Terminata l'omelia del Cardinale di Firenze Giuseppe Betori i presenti si sono spostati nel maestoso Salone delle Feste, chiuso dopo il lungo periodo di restauro, inaugurato alla presenza del presidente Giorgio Fiorenza, il sindaco di Firenze Dario Nardella e l'assessora al welfare Sara Funaro.
©fotografia architettura Cristian Ceccanti Firenze
Una sala maestosa con i lampadari in cristallo, i soffitti alti e decorati e i grandi finestroni che illuminano gli ambienti.
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©fotografo Cristian Ceccanti Firenze, fotografia per documentazione restauro
Durante il tempo personalità importanti hanno attraversato questi spazi come Mozart che alla fine del '700 vi tenne il suo primo concerto a soli 14 anni e Fulvia Ferragamo che prese ispirazione da molti quadri presenti nella villa per i suoi foulard.
«Una bella giornata inaugurata con questo splendido restauro - continua Dario Nardella - E' il cuore di una scuola che forma tanti giovani, mi congratulo con i restauratori e con la sovrintendenza per questo intervento di recupero». A contribuire ai lavori di restauro è stata proprio la famiglia Ferragamo ed è per questo che la sala prende il nome di Fulvia Ferragamo Visconti, ex poggiolina.
Anche noi di Foto D'Arte Firenze siamo orgogliosi di aver potuto realizzare il servizio fotografico a questi maestosi ambienti sapientemente restaurati, l'occasione ci è gradita per ringraziare tutti i nostri referenti che ci hanno permesso di lavorare sul cantiere appena ultimato subito prima dell'allestimento per la festa di inaugurazione.
Un particolare grazie lo rivolgiamo all'Architetto Gabriele Nannetti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo nonché Direttore dei lavori di Restauro.
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A Firenze una mostra su Giovan Battista Foggini
Firenze celebra il genio artistico di Giovan Battista Foggini (1652-1725) con una grande mostra monografica, promossa da Città Metropolitana di Firenze e organizzata da Fondazione MUS.E, che si terrà a Palazzo Medici Riccardi dal 10 aprile al 9 settembre 2025.
L’esposizione, curata da Riccardo Spinelli, è organizzata in occasione del terzo centenario della morte dell’artista e intende restituire al pubblico la straordinaria figura di colui che, con la sua opera ‘interdisciplinare’, ha finito per plasmare il linguaggio artistico della Firenze tardo-medicea.
Un’opportunità unica per mostrare la levatura progettuale, stilistica e tecnica di Giovan Battista Foggini, evidenziandone la molteplicità d’interventi e la sua “cifra” che fece scuola a Firenze: qui il suo stile aulico e magniloquente venne infatti ben presto affermandosi, apprezzato dai Medici, dai contemporanei e imitato dagli artefici più giovani che trovarono in lui un maestro geniale, dall’inventiva fantasiosa, pressoché inesauribile.
Attraverso una selezione di sculture, disegni e manufatti, la mostra ripercorre la carriera di Foggini, formatosi a Roma presso l’Accademia Medicea fondata da Cosimo III de’ Medici e divenuto, una volta rientrato a Firenze, scultore granducale, architetto di corte e direttore delle Manifatture di Galleria destinate dal principe alla produzione di meravigliosi oggetti a intarsio di pietre dure e in metalli preziosi. Il suo stile, caratterizzato da un linguaggio tardo-barocco influenzato dall’arte romana, ma originale, ha definito l’immagine della Firenze di fine Seicento, facendo da ‘viatico’ alle generazioni successive.
Ecco alcuni link con ulteriori informazioni relative all'evento:
- Giovan Battista Foggini, architetto e scultore granducale
- Finestre sull'Arte, mostra di Giovan Battista Foggini
- Firenze celebra Foggini, architetto e scultore dei Granduchi
Siamo fieri di aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione di questa importante mostra, attraverso la nostra collaborazione con l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Durante la nostra pluriennale collaborazione come fotografi per il progetto EUPLOOS avevamo già avuto modo di conoscere molte opere di Giovan Battista Foggini ed in particolare i suoi splendidi disegni presenti presso il Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi potendo apprezzare da vicino la portata di questo poliedrico artista.
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1944-2024. La Colombaria dalla distruzione alla rinascita
Venerdì 6 dicembre 2024
in collaborazione con la Fondazione CR Firenze
1944-2024. LA COLOMBARIA DALLA DISTRUZIONE ALLA RINASCITA
Seminario di studio
Ore 11
Saluti di Guido Chelazzi Presidente Accademia “La Colombaria”
Saluti istituzionali
Relazione di Marcello Verga, LA COLOMBARIA 1735-1944
Ore 14.30
Introduce e presiede Beatrice Paolozzi Strozzi
Intervengono
Sandro Rogari
Stefano Bruni
Piera Giovanna Tordella
Seguirà l’inaugurazione della mostra che resterà aperta fino al 9 marzo 2025
Siamo onorati di poter aver contribuito alla realizzazione del catalogo della mostra a cura di Antonio Natali e Beatrice Paolozzi Strozzi, catalogo edito da Olschki Editore
Sinossi
Nell’80° anniversario dalla distruzione della sua antica sede – posta in prossimità del Ponte Vecchio e rasa al suolo dalle mine tedesche nella notte fra il 3 e il 4 agosto 1944 – l’Accademia Colombaria ospita nella sua sede attuale una mostra che illustra i quasi tre secoli della sua storia e presenta per la prima volta al pubblico una parte significativa degli oggetti d’arte delle sue collezioni (un tempo ricchissime), che furono recuperati dalle macerie.
Presentazione di Bernabò Bocca, Presidente FCRF ~ Introduzione, L’Accademia Colombaria dal 1944 ad oggi di Guido Chelazzi, Presidente dell’Accademia “La Colombaria” ~ Marcello Verga, La Colombaria 1735-1944. ~ Sandro Rogari, Il fascismo, la guerra, la catastrofe. ~ Piera Giovanna Tordella, Dopo il 4 agosto 1944. Le collezioni dell’Accademia Colombaria, il ruolo dei Monuments Men. ~ Stefano Bruni, Il medagliere, quasi perduto, della Colombaria e dintorni. ~ Piera Giovanna Tordella, L’Accademia Colombaria e le sue raccolte d’arte. Disegni e stampe: esercizio collezionistico, misura conoscitiva, proiezioni critiche. ~ Tavole a colori. ~ Catalogo.
Indice
Presentazione. di Bernabò Bocca, Presidente FCRF
Introduzione, L’Accademia Colombaria dal 1944 ad oggi. di Guido Chelazzi, Presidente dell’Accademia “La Colombaria”
Marcello Verga, La Colombaria 1735-1944.
Sandro Rogari, Il fascismo, la guerra, la catastrofe.
Piera Giovanna Tordella, Dopo il 4 agosto 1944. Le collezioni dell’Accademia Colombaria, il ruolo dei Monuments Men.
Stefano Bruni, Il medagliere, quasi perduto, della Colombaria e dintorni.
Piera Giovanna Tordella, L’Accademia Colombaria e le sue raccolte d’arte. Disegni e stampe: esercizio collezionistico, misura conoscitiva, proiezioni critiche.
Tavole a colori.
Catalogo.
La nostra campagna fotografica si è concentrata sul nutrito corpus di monete dell'Accademia, sugli oggetti in bronzo (piccole statuine) e su altre opere d'arte custodite presso la Colombaria.
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L'occasione ci è gradita per ringraziare tutti coloro che con la loro disponibilità hanno permesso la realizzazione del servizio fotografico rispettando le strette tempistiche a disposizione. Un caloroso saluto al Presidente prof.re Guido Chelazzi ed alle collaboratrici Claudia, Paola e Vaima.
Cristian Ceccanti, fondatore di Foto D'Arte Firenze, si rivolge a tutti coloro che necessitano di servizi fotografici nell'ambito dell'arte (editori, musei, fototeche, accademie, biblioteche, università, storici dell'arte, collezionisti, antiquari, artisti e restauratori), realizzando non solo campagne fotografiche ma occupandosi anche dei servizi per la digitalizzazione e conservazione degli archivi storici.
Le nostre immagini per la pubblicazione dell'annuario dell'OPD, anno 2023
L’aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione di questa importante pubblicazione dell’Opificio delle Pietre Dure ci riempie d’orgoglio!
Dal 2023 infatti collaboriamo con uno dei più importanti centri di restauro delle opere d'arte al mondo per la documentazione fotografica nell'ambito del visibile e dell'indagine diagnostica (riprese UV e IR) a stretto contatto con i restauratori durante le varie fasi del loro prezioso e certosino lavoro (prima, durante e dopo il restauro).
Nella rivista n.35/2023 vengono affrontate in maniera analitica e con un ricco apparato fotografico tutte le lavorazioni che l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha portato a termine nell'anno di riferimento.
E' uscito il nuovo numero di restauro dell'OPD edizioni CENTRO DI
SOMMARIO
Editoriale
Radici e avvenire
Emanuela Daffra
Contributi
La Battaglia di Roncisvalle del Museo Nazionale del Bargello: tecniche di intervento per un recupero ‘straordinario’
Costanza Albi, Rita Banci, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Federica Favaloro, Riccardo Gennaioli, Martina Panuccio, Alice Papi, Patrizia Vaggelli
La lunetta di Giovanni della Robbia per San Iacopo a Ripoli in Firenze. Osservazioni sulla tecnica esecutiva e sul restauro
Laura Speranza, Shirin Afra, Chiara Fornari, Chiara Gabbriellini, Filippo Tattini
L’autoritratto di Rubens delle Gallerie degli Uffizi: riflessioni sulla genesi del dipinto
Ciro Castelli, Luisa Gusmeroli, Luciano Ricciardi, Patrizia Riitano, Andrea Santacesaria
Note di restauro
Manufatti in piombo e lega stagno-piombo: trattamenti laser e conservazione preventiva
Annalena Brini, Antonio Mignemi, Elisa Pucci
Il trattamento della lacuna nei manufatti vitrei: alcuni esempi su opere del Novecento
Shirin Afra, Chiara Fornari
Il Polittico di Santa Reparata di Bernardo Daddi: scoperte e ipotesi
Ciro Castelli, Luisa Gusmeroli, Luciano Ricciardi, Patrizia Riitano, Andrea Santacesaria
Studio e applicazione di emulsioni per la pulitura della Maddalena penitente di Santa Trinita
Carlandrea Tortorelli, Andrea Cagnini, Claudia Napoli, Edoardo Tartaglia
La Pala in terracotta invetriata di Andrea della Robbia nella Rocca di Gradara
Shirin Afra, Chiara Fornari, Chiara Gabbriellini, Sara Bessi, Martina Paladini, Camilla Puccetti
Una Sacra Famiglia attribuita a Domenico Beceri: nuove formulazioni di stucchi elastici e compatibili con residui cerosi
Margherita Morello, Caterina Toso, Chiara Modesti, Monica Galeotti
L’intervento sul supporto del Trittico di Nocria, monitoraggio con tecniche ottiche
Petra Farioli, Andrea Santacesaria, Emanuela Grifoni, Emma Vannini, Irene Lunghi, Marina Ginanni, Raffaella Fontana
Un dibattito aperto tra tecnica e conservazione per la camicia talismanica ottomana del Muciv
Daniele Ciofini, Oana Adriana Cuzman, Riccardo Gennaioli, Giancarlo Lanterna, Tae Alice Nagasawa, Iacopo Osticioli, Guia Rossignoli, Salvatore Siano, Isetta Tosini
Sperimentare un approccio innovativo per la protezione dei manufatti in scagliola: il piano con lo stemma e gli emblemi dei Gondi da Villa La Quiete, Firenze
Francesca Toso, Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Donatella Pegazzano, Simone Porcinai
Studio e applicazione di adesivi naturali per il restauro di due dipinti su tela di Antonio Cioci
Arianna Acciai, Dominique Petrocchi, Simone Porcinai, Chiara Sforzi, Caterina Toso
Il restauro delle matrici calcografiche: dalle carte geografiche in rame alle incisioni su zinco. Didattica e nuove collaborazioni all’interno dei laboratori OPD
Lucia Ghedin, Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Annalena Brini, Elisa Pucci, Laura Speranza
Un metodo innovativo per la rimozione di macchie di adesivo da opere su carta vincolate a supporti secondari: i casi studio della collezione di incisioni del Museo Stibbert di Firenze
Martina Becattini, Cristina Merelli, Letizia Montalbano
Figura (1954) di Leonardo Savioli: il restauro strutturale di un dipinto a olio su compensato
Giulia Ciabattini, Sara Bassi, Renata Pintus
Oltre la superficie. Il restauro di Guerriero con scudo di Henry Moore: problematiche interne ed esterne di un grande bronzo del Novecento
Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Merj Nesi, Renata Pintus
Lo Studio preparatorio per il Crocifisso della Chiesa della Vergine di Pistoia di Jorio Vivarelli. Il restauro di un particolare grande formato su carta
Enrico Biason, Simona Calza, Letizia Montalbano
Senza titolo 1993, un feltro di Robert Morris tra forma e antiforma. L’intervento di restauro e la sperimentazione dell’uso del laser nella pulitura dei materiali tessili in lana
Renata Pintus, Giacinto Cambini, Daniele Ciofini
Schede di restauro
Il Crocifisso di don Romualdo da Candeli e Neri di Bicci della chiesa dell’Immacolata e San Martino a Montughi. Tecnica e restauro
Rita Chiara de Felice
Il recupero del piccolo Crocifisso di Villa La Quiete alle Montalve
Sara Bassi, Maria Cristina Gigli
Il restauro del Tappeto Ushak a medaglioni schiacciati della Casa Museo Lodovico Pogliaghi
Sara Bonadio, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Jasmine Sartor
Il restauro dell’arazzo Invenzione delle arti liberali e meccaniche del Museo del Tesoro del Duomo di Modena
Rita Banci, Marta Cimò, Claudia Cirrincione, Patrizia Labianca
Il Perseo trionfante dall’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un modello in gesso di Antonio Canova
Shirin Afra, Daniele Angellotto
Tecniche artistiche
La Tavola di san Domenico: lo studio di una reliquia per contatto
Lucia Maria Bresci
Il San Girolamo di Verrocchio della Galleria Palatina: modello o dipinto?
Roberto Bellucci, Cecilia Frosinini
Nuovi studi sulla tecnica pittorica di Luca Giordano nella Galleria di Palazzo Medici Riccardi
Maria Rosa Lanfranchi, Sara Penoni, Renata Pintus, Valentina Zucchi, Simone Porcinai, Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Federica Innocenti
Archivio storico
Progetto di inventariazione del Fondo dei Restauri e Fotografico e PNRR – Stream 5 – Digitalizzazione Archivi di Restauro
Stefania Giordano
Un patrimonio da tramandare. Note dall’Archivio storico
Ilaria Pennati
Attività dell’Opificio 2023
Attività di conservazione dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023
Ornella Savarino
Notiziario
Le attività della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’OPD nell’anno accademico 2022-2023
Letizia Montalbano
L’intervento dell’Opificio delle Pietre Dure a Grotta Pavese (Genova, Sampierdarena)
Anna Patera
La caduta dei giganti: un ricordo di Antonio Paolucci (e di Giuliano Gori)
† Marco Ciatti
I primi "200 anni" dell'Accademia degli Euteleti
Condividiamo con piacere questa splendida pubblicazione che celebra la storia dei “primi” 200 anni dell’Accademia degli Euteleti.
Siamo felici di aver contribuito con le nostre immagini alla realizzazione del libro, ringraziamo tutti coloro che con la loro disponibilità e professionalità hanno permesso di raggiungere questo traguardo!
GLI EUTELETI
L'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato fu fondata nel 1822, per iniziativa di alcuni eruditi sanminiatesi. L'idea era quella di ricostituire un sodalizio scientifico-letterario, proseguendo idealmente l'esperienza delle più antiche accademie sanminiatesi. I soci fondatori furono Torello Pierazzi, Damiano Morali, Enrico Bonfanti, Maurizio Alli Maccarani, Giovacchino Taddei, Averardo Genovesi, Pietro Bagnoli. Quest'ultimo, già istitutore del Granduca di Toscana Leopoldo II, poeta ed esperto grecista, fu eletto presidente perpetuo o onorario.
I membri del sodalizio, su suggerimento di Pietro Bagnoli, scelsero l'appellativo di “Euteleti”, col significato di volontari ovvero uomini che agiscono con propria volontà, indipendentemente da obblighi o costrizioni esterne. Bagnoli individuò anche lo stemma, costituito da un cavallo non spronato, affiancato dalle parole ΑΚΕΝΤΗΤΟΣ ΦΕΡΕΝΙΚΟΣ, ovvero “senza finimenti”, “privo di briglie e sproni”. L'equino capace di muoversi in autonomia e in libertà, infatti, vuole alludere all'agire dei volontari senza impulso estraneo.
Dalla nascita in ambito erudito-letterario, ben presto l'Accademia acquistò un carattere generalista: agli interessi nelle Lettere si aggiunsero quelli nelle Scienze e nelle Arti. L'Accademia, oltre agli ordinari, fu arricchita da innumerevoli soci corrispondenti da tutta Italia. Furono Euteleti Alessandro Manzoni e Giosuè Carducci, il chimico Gioacchino Taddei e il filosofo Augusto Conti.
CONTATTI
Accademia degli Euteleti
piazza XX Settembre, 21
56028 - San Miniato (PI)
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Apertura solo su appuntamento
Una dedica preziosa da un grande Maestro dei giorni nostri, Federico Maria Sardelli
Abbiamo avuto il piacere e l'onore di incontrare il Maestro Maria Federico Sardelli proprio nel suo studio di Firenze in Via dei Serragli dove dipinge ed espone una parte delle opere.
L'occasione si è presentata nel maggio 2022 per la realizzazione delle immagini ai suoi dipinti, opere selezionate per l'esposizione di Marc e Federico Maria Sardelli (padre e figlio) dal titolo “Sardelli: un cognome, due storie, una passione”, allestita nel Faro di Livorno
Federico Maria Sardelli (Livorno, 1963) è direttore d'orchestra, compositore, disegnatore e flautista italiano. Nel 1984 ha fondato l'orchestra barocca «Modo Antiquo» con cui svolge attività concertistica in tutta Europa sia in veste di solista che di direttore.
A distanza di tre anni l'abbiamo incontrato all'evento organizzato presso l'Accademia del Disegno (Firenze) per la presentazione del suo volume Federico Maria Sardelli. L'Autoritratto degli Uffizi edito dalla casa editrice Sillabe di Livorno.
Il 13 novembre 2023 le Gallerie degli Uffizi acquisivano, con una cerimonia pubblica, un Autoritratto di Federico Maria Sardelli che andava ad unirsi alla grande collezione degli autoritratti, iniziata a metà Seicento e mai interrotta.
L’idea di acquisire quel dipinto era nata l’anno precedente per iniziativa dell’allora direttore Eike Schmidt.
Questo volume intende narrare questa piccola storia e indagare meglio l’opera attraverso testimonianze, documenti e contributi critici.
L’Autoritratto 38 è un dipinto a olio e tempera su tela, delle dimensioni di 80 x 80 cm, eseguito nel 2001, quando l’artista aveva 38 anni.
Nel volume è illustrato con ampiezza di dettagli e messo a confronto con una ampia galleria di autoritratti dell’Autore.
«Nel corso della mia vita ho dipinto molti autoritratti. Ne dipingo uno ogni volta che ritengo vi sia un passaggio della mia vita, così, a segnare il cammino (...) per segnare un piccolo punto a nostro favore nella quotidiana lotta contro il tempo».
Il maestro si ricordava bene di noi e del servizio fotografico che avevamo realizzato anni prima alle sue opere ed è stato così disponibile a firmarci la copia della sua pubblicazione.
Ringraziamo Federico Maria Sardelli, artista poliedrico non a caso premiato nel 2009 il Gonfalone d'Argento del Consiglio regionale della Toscana per "l'eclettismo artistico e lo spessore culturale evidenti".
Palazzo Buontalenti. La campagna fotografica
Sono state due settimane impegnative ed intense ma ricche di tante soddisfazioni e di risultati entusiasmanti.
Si è trattato della campagna fotografica commissionata dal KHI agli affreschi di tutte le sale di Palazzo Buontalenti, attuale sede dell’Università Europea.
È stata l’opportunità per fotografare con le migliori attrezzature fotografiche attualmente presenti sul mercato che sono state messe a dura prova!
https://fotodartefirenze.it/cc/index.php/it/component/k2/itemlist/user/66-cristian#sigProGalleria4eb54593ee
Adesso le immagini sono in lavorazione nei laboratori del KHI per la loro postproduzione ed ottimizzazione, il materiale acquisito non lascia ombre di dubbio in fatto di qualità grazie all’utilizzo del dorso digitale PHASE ONE da 150 megapixel abbinato alle ottiche montate su banco ottico! Insomma, un’esperienza sicuramente impegnativa sotto tutti i punti di vista ma che ci ha lasciati estremamente soddisfatti!
Un ringraziamento speciale a tutto l’eccezionale team che ha permesso di lavorare ai massimi livelli in perfetta armonia e con le più alte competenze!
"Una campagna fotografica è una sorta di opera collettiva, il risultato dell’apporto di professionalità diverse in base a un obiettivo. Per le campagne fotografiche del Kunsthistorisches Institut in Florenz l’obiettivo è stato da sempre la ricerca. Accanto ai fotografi, tutto il team della Fototeca è coinvolto a vari livelli nella loro realizzazione. Oltre alle collaboratrici scientifiche che progettano la campagna e al tecnico fotografico che segue tutte le fasi di lavorazione, molte colleghe e colleghi svolgono un ruolo che va dall’inventariazione e catalogazione, alla rifinitura e applicazione delle stampe fotografiche sui cartoncini, all’apposizione di timbri e didascalie. I documenti fotografici che vengono infine messi a disposizione degli utenti nelle sale della Fototeca e nella Fototeca Digitale sono pertanto prodotti, costruiti all’interno di un processo" - cit. Dott.ssa Costanza Caraffa direttrice fototeca KHI Florence
La campagna fotografica che viene “sezionata” nella mostra online riguarda il ciclo di affreschi del Casino Mediceo di San Marco o Palazzo Buontalenti a Firenze. Realizzati nel 1621-23, gli affreschi intendevano collocare la casata dei Medici come un attore prominente sullo scenario europeo e mediterraneo, sia in termini militari che come promotori delle scienze e delle arti. Come ogni nuova campagna fotografica, anche questa apre le porte a nuovi studi, che in futuro potranno portare alla revisione di criteri interpretativi tradizionali basati sulla retorica dei “trionfi” e della “gloria” dei Medici.
Fondamentale è stata la collaborazione con European University Institute, che ha stabilito in Palazzo Buontalenti nel 2017 la Florence School of Transnational Governance. Questa mostra online è quindi anche il risultato della collaborazione fra due istituzioni di ricerca a Firenze.
Palazzo Buontalenti a Firenze fu costruito nel 1567-1574 da Bernardo Buontalenti su incarico di Francesco I de' Medici come villa di città (casino). Circa cinque decenni dopo il cardinale Carlo de’ Medici, nipote di Francesco I, una volta divenuto proprietario del palazzo commissionò a numerosi artisti la decorazione delle sale di rappresentanza situate al pianoterra. Tra il 1621 e il 1623 venne così creato un grande ciclo di affreschi tematici che narra episodi della vita e del regno dei granduchi di Toscana Cosimo I (1519-1574), Francesco I (1541-1587), Ferdinando I (1549-1609) e infine Cosimo II (1590-1621), al quale sono dedicate addirittura due sale. La prima illustra i successi militari del granduca, la seconda si concentra sul suo mecenatismo nel campo delle arti e delle scienze.
Cristian Ceccanti, fondatore di Foto D'Arte Firenze, si rivolge a tutti coloro che necessitano di servizi fotografici nell'ambito dell'arte (editori, musei, fototeche, accademie, biblioteche, università, storici dell'arte, collezionisti, antiquari, artisti e restauratori), realizzando non solo campagne fotografiche ma occupandosi anche dei servizi per la digitalizzazione e conservazione degli archivi storici.
La collaborazione pluriennale con i più importati Musei Nazionali ed Internazionali, con le più prestigiose Fototeche, Università ed Accademie e la partecipazione ad ambiziosi progetti di digitalizzazione di archivi storici come quelli delle Gallerie degli Uffizi e del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut rappresentano una solida testimonianza a garanzia dei servizi offerti nel settore dell'arte.
Pier Francesco Foschi (1502-1567) PITTORE FIORENTINO
Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino
La Galleria dell’Accademia di Firenze apre al pubblico martedì 28 novembre 2023 la prima mostra monografica in Europa dedicata a Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, allievo di Andrea del Sarto, che ha collaborato anche con Pontormo, la cui lunga e fortunata carriera si svolse durante i decenni centrali del Cinquecento.
L’esposizione è a cura di Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Elvira Altiero, Funzionario Storico dell’arte, responsabile del dipartimento storico-artistico della Galleria dell’Accademia di Firenze, di Nelda Damiano, che ha curato la mostra Wealth and Beauty dedicata all’artista al Georgia Museum of Art, University of Georgia (Athens, USA), e di Simone Giordani, docente di storia dell’arte, studioso della pittura fiorentina rinascimentale e tardo rinascimentale e specialista del pittore Pier Francesco Foschi.
La mostra
La mostra riunisce circa quaranta opere autografe del Foschi, tra dipinti e disegni, tra cui la pala d’altare, la Sacra Famiglia con San Giovannino (1526-1530), già presente nelle collezioni della Galleria dell’Accademia di Firenze, un dipinto cruciale per capire la sua produzione giovanile e come ha fatto propri gli insegnamenti di Andrea del Sarto.
È suddivisa in cinque sezioni che approfondiranno i principali aspetti della sua prolifica attività, a partire proprio dalla formazione presso Andrea del Sarto fino alle commissioni di grandi pale d’altare e ai numerosi ritratti, genere in cui ottenne notevole successo.
Troviamo un importante nucleo di studi giovanili tratti da modelli del maestro, insieme ad accostamenti tra alcuni originali di Andrea del Sarto e le repliche che Foschi realizzò, confronti che serviranno per comprendere meglio la sua personalissima declinazione della maniera sartesca. L’esposizione propone anche una selezione di dipinti destinati alla devozione privata di soggetto mariano, insieme a rare e preziose opere legate ai temi del Vecchio Testamento, in cui si evidenzia l’influenza che il Pontormo ebbe sul suo stile.
Nella sezione dedicata alle pale d’altare, alcune delle opere scelte consentono, inoltre, la riunione di complessi smembrati e di studi preparatori, come nel caso della Pala della Madonna del Piano, realizzata nel 1539, per il convento di San Benedetto a Settimo (Cascina, Pisa).
Il capitolo conclusivo della mostra riunisce un cospicuo numero di ritratti, genere in cui Foschi ottenne notevole successo. Il pittore affronta tipologie diverse, dalle effigi a mezzo busto, di tono intimo e penetrativo, a quelle di formato ampio e solenne, ricche di elementi simbolici o allusivi allo status sociale dei personaggi raffigurati e dei loro interessi.
Le opere esposte provengono da musei pubblici e privati, enti ecclesiastici, gallerie d’arte e collezionisti privati tra i più famosi in Italia e nel mondo: Galleria Borghese, Palazzo Spinola, Accademia Carrara di Bergamo, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid, Morgan Library & Museum, New York, Rijksmuseum, Amsterdam, Cleveland Museum of Art.
Per l’occasione, grazie all’impegno della Galleria dell’Accademia di Firenze, in accordo con il MiC – Ministero della Cultura, saranno finanziati importanti restauri di alcuni dipinti del pittore fiorentino come quelli nella basilica di Santo Spirito a Firenze e nella Propositura dei SS. Antonio e Jacopo a Fivizzano.
Ecco alcuni link di approfondimento che parlano della mostra:
- Pier Francesco Foschi, pittore fiorentino
- I restauri delle opere di Pier Francesco Foschi pittore fiorentino
- Alla Galleria dell'Accademia di Firenze la prima monografica su Pier Francesco Foschi
- Firenze, la prima monografica europea su Pier Francesco Foschi alla Galleria dell'Accademia
- L'allievo dimenticato di Andrea del Sarto. Com'è la mostra su Pier Francesco Foschi a Firenze
- Pier Francesco Foschi. La riscoperta di un artista
- Firenze, Galleria dell'Accademia: "Pier Francesco Foschi (1502-1567), pittore fiorentino, la mostra
Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, aperta fino al 10 marzo 2024 (prorogata al 14 aprile 2024), sarà accompagnata da un catalogo scientifico ampiamente illustrato, pubblicato da Silvana editoriale, che comprenderà schede critiche di ciascun dipinto esposto.
IL CATALOGO
Pier Francesco Foschi fu uno dei pittori fiorentini di maggior successo nei decenni centrali del Cinquecento. Nato nel 1502 dal pittore Jacopo Foschi, allievo di Botticelli, entrò ben presto nella bottega di Andrea del Sarto e rimase sempre fedele alla maniera del suo maestro. Collaborò occasionalmente col Pontormo insieme al Bronzino, e raggiunse l’apice della sua carriera nel corso degli anni quaranta del Cinquecento. Quando Vasari promosse la costituzione dell’Accademia delle Arti del Disegno, Foschi ne fu uno dei fondatori e ne venne eletto console nel 1566.
La maniera sobria ed elegante del pittore ottenne il consenso di un’ampia committenza, che a lui si rivolse per copie dei celeberrimi capolavori del Sarto, pale d’altare monumentali, dipinti per la devozione privata e ritratti, genere in cui tra i pittori fiorentini fu secondo solo al Bronzino.
I saggi compresi nel volume prendono in esame l’ampio ventaglio degli ambiti della produzione foschiana, mettendo in evidenza il profilo storico e artistico del pittore e calandolo nel suo tempo, mentre il catalogo approfondisce l’analisi di molte tra le sue opere capitali con accurate schede critiche. Si tratta del primo studio interamente dedicato alla ricostruzione della sua personalità artistica e alla ricomposizione del suo impressionante repertorio, di cui si offre in chiusura un ampio regesto illustrato.
Noi di Foto D'Arte Firenze siamo orgogliosi di aver contribuito con la nostra campagna fotografica ai dipinti alla realizzazione dell'apparato iconografico di questo interessante catalogo ricco di preziose informazioni per la storia dell'arte.
Eredi Nannoni di Cristian Ceccanti fotografo, fotografo d'arte di Firenze specializzato nelle riprese fotografiche ai beni culturali per musei, editori, collezionisti, restauratori, biblioteche, fototeche ed antiquari.
Specializzati in servizi fotografici alle opere d'arte nell'ambito della luce visibile e nella diagnostica con riprese fotografiche UV, riprese fotografiche IR e in transilluminazione.
Dal 2015 affianchiamo alla specializzazione nelle riprese fotografiche per l''arte i nostri servizi di stampa Fine Art per la produzione di stampe fotografiche certificate che garantiscono i più alti standard qualitativi attualmente raggiungibil per la fedeltà del colore e durata nel tempo.
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Corso di aggiornamento SCATTO DIGITALE AVANZATO
Faccio mia la frase riportata da Marianna Santoni sul suo sito: "Tutto quello che ho imparato nella mia vita, l'ho imparato perché ho deciso di provare qualcosa di nuovo." •David Lynch (From Twin Peaks Art).
Gli incontri come quello appena concluso a Milano sono sempre delle ottime occasioni di confronto che permettono di restare al passo ed essere costantemente aggiornati nella nostra professione per poter offrire il massimo ai nostri committenti!
Foto D'Arte Firenze va oltre il "visibile"! Imaging multispettrale per la diagnostica dei beni culturali
L'inizio della nostra collaborazione fotografica con l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, uno dei laboratori specializzati nel restauro di opere d'arte più importanti e rinonomati al mondo, ha rappresentato l'occasione per avvicinarsi ed approfondire l'affascinante e talvolta "misterioso" mondo dell'indagine diagnostica sui beni culturali.
A piccoli passi, sempre coadiuvati dagli esperti del settore, abbiamo iniziato ad eseguire riprese fotografiche oltre i nostri campi di specializzazione nel visibile, e più precisamente è iniziata la nostra produzione di immagini a supporto degli interventi di restauro sulle opere d'arte (quadri, dipinti, sculture, disegni, pergamene, bronzi) utilizzando tecniche fotografiche per l'indagine e la diagnostica quali riprese a luce ultravioletta (UV), infrarossa, transilluminazione.
Nel campo del visibile ci sono state molte richieste relativamente alla realizzazione di riprese a luce radente, un genere di fotografia che ha lo scopo di testimoniare attraverso un'immagine bidimensionale gli aspetti di rilievo della morfologia superficiale del manufatto.
Abbiamo capito subito l'importanza cruciale che rappresentano queste tipologie di fotografie e ci siamo prontamente attivati per poter iniziare il nostro percorso di specializzazione in questo campo, consapevoli del fatto che senza il necessario e fondamentale ausilio di professionisti del settore non avremmo potuto neppure minimamente provare ad affrontare questa sfida.
Primi fra tutti i restauratori, poi alcuni colleghi fotografi, ci hanno incoraggiato ad andare avanti e grazie al supporto della ditta MADATEC unitamente alla disponibilità ed esperienza del prof. Paolo A.M. Triolo siamo partiti per questa nuova impegnativa ma sicuramente affascinante avventura.
La possibilità di sperimentare direttamente sul campo e dunque di iniziare da un approccio "pratico" unitamente allo studio di manuali di riferimento e alla partecipazione a seminari specialistici ci ha incoraggiati ad andare avanti ed approfondire anche quell'aspetto complesso ma fondamentale rappresentato dall'interpretazione dei risultati derivanti dall'imaging multispettrale.
La documentazione fotografica per il restauro ha una peculiare specificità poiché non si limita alla sola riproduzione dei valori artistici dell’opera, ma è costituita da una serie di immagini dell’oggetto eseguite in momenti diversi e con le tecniche più appropriate per evidenziarne la tecnica artistica, i materiali costitutivi e lo stato di conservazione. In questa sequenza trovano posto tutte quelle altre immagini che, fin dall’inizio del restauro, ne motivano le scelte e attestano le fasi dell’intervento fino al risultato finale.
La documentazione include ovviamente la ripresa in luce visibile e tutte quelle immagini ottenute con varie tecniche di ripresa per la diagnostica multispettrale.
LE TECNICHE DIAGNOSTICHE DI BASE
1- Rilievo fotografico in LUCE VISIBILE DIFFUSA e in LUCE RADENTE che fornisce la prima documentazione del bene culturale materiale oggetto della sessione di acquisizione ed analisi. La porzione di spettro energetico considerata è quella della luce percepibile dall'occhio umano, tra i 400nm e i 780nm.
Il rilievo fotografico per il bene culturale deve ottemperare alla necessità di una corretta documentazione, ossia deve essere in grado di testimoniare con veridicità gli aspetti visivi, materiali del manufatto a partire dalla forma dell'oggetto e dalla sua morfologia superficiale, sino alle qualità cromatiche
2- Rilievo fotografico in FLUORESCENZA UV
3- Rilievo fotografico in RIFLETTOGRAFIA UV
4- Rilievo in FOTOGRAFIA e RIFLETTOGRAFIA IR
5- Rilievo in LUMINESCENZA VIL e VIVL
TECNICHE DIAGNOSTICHE AVANZATE E COMPUTAZIONALI
1- TRANSILLUMINAZIONE in luce visibile e in ambito multispettrale
2- MOSAICATURE e FOCUS STACKING
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